Nato a Firenze il 14 febbraio 1875, il pittore Giulio Bargellini si iscrisse all’Istituto di Belle Arti dove apprese le basi della decorazione architettonica in uno stile riconducibile al revival del Rinascimento italiano da Augusto Burchi, con il quale lavorò alle decorazioni di Palazzo Strozzi, Palazzo Bastogi e di Palazzo Budini Gattai. In un secondo momento il pittore completò la propria formazione presso l’Accademia di Belle Arti sotto la guida di Francesco Vinea, e divenuto collaboratore di quest’ultimo, fautore di un’arte elegante assimilabile a quella di Meissonier, l’artista si aprì verso una più strutturata cultura figurativa alla moda. Fu proprio il maestro a far conoscere a Bargellini il mercante d’arte Giovanni Hautmann, in stretti rapporti con i collezionisti anglosassoni affascinati dal gusto antichizzante delle opere di Alma-Tadema, il quale commissionò al giovane pittore molti dipinti in quello specifico stile pittorico.

Sul finire del secolo Bargellini iniziò una approfondita ricerca figurativa sul tema dell’Idillio, rivelando il precoce contatto con la Secessione viennese, raffigurandolo nel 1895 nella Galleria Hautmann di Firenze (opera distrutta). Nel 1896 ne presentò una versione all’Esposizione fiorentina della Festa dell’Arte e dei Fiori, per poi tornarvi nel 1907 in relazione alla decorazione murale della villa Targioni a Calenzano.

Nel 1896 Bargellini vinse il Pensionato Artistico Nazionale con il dipinto raffigurante Pigmalione (olio su tela, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), trasferendosi quindi a Roma dove entrò in stretto contatto con Cesare Maccari, venendo influenzato dal suo pittoricismo prezioso.

Nel 1911 l’artista partecipò alla I mostra della Secessione Romana con un trittico avente per soggetto Giordano Bruno (olio, tempera, grafite e carboncino su tela), venendo l’anno seguente nominato professore di decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.

Allo stesso 1912 risale la vittoria del pittore nel concorso bandito per la realizzazione dei mosaici delle lunette del Propileo dell’Unità di Palazzo Venezia, ottenendo l’incarico nel 1915 e terminando i lavori solo nel 1921, al termine di una lunga fase di studi.

Morì a Roma il 10 marzo 1936 mentre si apprestava a ideare i cartoni per la decorazione della cattedrale di Messina.

Introdotto alla sintassi neo-greca e al pittoricismo accostabile a quello di Alma Tadema, Bargellini improntò la propria ricerca figurativa verso immagini ermetiche di cui lo Studio per Idillio (autoritratto) (olio su tela, 1892-1895) transitato presso la nostra Galleria rappresenta un frammento significativo, condotto attraverso una regia ponderata e una disegno sicuro.

Rispetto al pittore anglo-olandese tuttavia Bargellini predilesse atmosfere rarefatte e gamme cromatiche meno nette come è apprezzabile nel bellissimo Eterno Idioma (olio su tela, 1899, Firenze, Galleria degli Uffizi) in cui convergono sia le riflessioni sul genere storico-antico che le influenze derivanti dal movimento simbolista.

Giulio Bargellini – Study for Idyll (Self-Portrait)

Giulio Bargellini Florence 1875-Rome 1936 Study for Idyll (Self-Portrait) 1892-95 Oil on canvas, 21 × 38 cm Signed lower centre: “Giulio Bargellini” Provenance: Rome, heirs of the artist; Rome, Galleria dell’Emporio Floreale, 1982; Rome, private collection Bibliography: Pasqualina Spadini, Opere inedite di Giulio Bargellini: oli-pastelli-carboncini-studi di architetture e progetti per mosaici dal 1890 al 1936,…

Giulio Bargellini – Annunciation

Giulio Bargellini (Florence 1875-Rome 1936)  Annunciation 1901 Oil on canvas on panel, 80 x 126 cm, with the original frame Provenance: Sculptor Antonio Maraini (Roma 1886-Firenze 1963) collection; Rome, private collection L’opera è stata presentata al Concorso Alinari del 1901 dedicato alle Storie della Vergine.