Il pittore Xavier Bueno nacque a Vera de Bidasoa il 16 gennaio 1915, trascorrendo l’infanzia in Spagna e frequentando i corsi dell’Accademia di San Fernando di Madrid.

Fondamentali per lo sviluppo artistico di Bueno furono gli stimoli ricevuti dal padre Javier, corrispondente di guerra per il quotidiano “ABC” di Madrid, che trasmise al figlio l’amore per la pittura nonché l’attivismo politico di matrice comunista. Dopo una breve parentesi ginevrina dove andò a vivere con la famiglia nel 1935, due anni dopo il pittore si trasferì a Parigi, venendo attratto, più che dalle novità avanguardistiche, dalla pittura spagnola d’ascendenza realista di Zurbaran e Goya. Nella capitale francese Bueno iniziò fin da subito a farsi apprezzare esponendo prima al Salon des Tuileries, poi a quello des Indépendents e a quello d’Automne, dove presentò opere dalla violenta carica teatrale, come Muerto en el frente de Madrid, che testimonia dell’adesione dell’artista ai valori del realismo socialista. Al 1940 risale il trasferimento di Bueno a Firenze insieme al fratello Antonio e alla madre Hannah, dove il pittore rimase fin da subito fortemente affascinato dalla tradizione pittorica rinascimentale, che si rivelerà come la principale fonte d’ispirazione tecnica e ideologica nella fondazione del gruppo dei “Pittori Moderni della Realtà”, ufficializzato nel 1947 ma dal quale il pittore prenderà poco dopo le distanze per dedicarsi alla ricerca di un linguaggio figurativo autonomo. All’inizio degli anni ’50 si assiste difatti a quello che viene considerato il periodo neo-metafisico dell’artista, in cui si fanno più marcatamente esplicite le suggestioni dovute ai contatti avuti con Giorgio De Chirico, che già aveva potuto apprezzare le opere del Nostro in occasione di una sua personale tenutasi nel 1945 presso la Galleria Ghiringhelli di Milano. Particolarmente significativo si rivelò anche il viaggio compiuto da Bueno in Brasile nel 1953, che si rivelò una stimolante e proficua occasione in cui il pittore fu spinto ad interessarsi per la prima volta alla rappresentazione, in chiave malinconica e sofferente, di bambini e braccianti.

Morì il 17 luglio 1979 a Fiesole.

Tra gli iniziatori del gruppo dei “Pittori Moderni della Realtà” insieme al fratello Antonio, Pietro Annigoni e Gregorio Sciltian, alla base della poetica del Bueno si poneva la necessità di ricreare un’arte votata alla riproduzione illusoria della realtà, attuabile attraverso una mimesis fondata su solide capacità tecniche. Le idee del gruppo vennero al meglio esplicate nell’aggressivo catalogo della mostra organizzata presso la Galleria de L’Illustrazione Italiana di Milano, dato alle stampe nel 1947: “Noi rinneghiamo tutta la pittura contemporanea dal Post-impressionismo ai giorni nostri […]. Noi vogliamo una pittura caratterizzata da un senso morale nella sua più intima essenza, entro il suo vero stile, una pittura che in uno dei periodi più bui della storia dell’umanità sia impregnata di quella fiducia nell’uomo e nel suo destino che ha reso grande l’arte del passato“.

In questa linea si inseriscono i due notevoli autoritratti tratta dalla Galleria, quello del 1943 (olio su tavola) e quello del 1947 (olio su tela su tavola).

Di tutt’altro temperamento si caratterizzano le opere dell’ultima fase della carriera del pittore, dove l’artista si sofferma a riflettere sui temi dell’angoscia esistenziale e dell’abbandono che connaturano la condizione umana. Temi questi emblematicamente espressi nel ciclo eseguito a partire dal 1959 rappresentante bambini e ragazzi dalle espressioni malinconiche, dipinti attraverso un minimalismo cromatico, calati in un ambiente privo di prospettiva ed inseriti in una sorta di nebbia irreale, esposto alla rassegna España Libre tenutasi in varie città dal 1964 al 1965.

descrizione mostra

Xavier Bueno – Autoritratto

Xavier Bueno (Vera de Bidasoa 1915-Fiesole 1979) Autoritratto 1947 Olio su tela su tavola, cm 45 x 34 Firmato e datato: Xavier Bueno 1947   Eseguito nel 1947, L’Autoritratto coincide perfettamente con l’idea di ‘realtà’ perseguita da Xavier Bueno, che lo porta nello stesso anno a dare vita, insieme al fratello più piccolo Antonio, Gregorio…