Nato a Fiumana, nei pressi di Forlì, il 24 agosto 1899, il pittore Francesco Olivucci si trasferisce ancora assai giovane a Ravenna per frequentare i corsi della Scuola di Arti e Mestieri, iscrivendosi poi all’Accademia di Belle Arti della stessa città, ottenendo, grazie alla votazione del diploma, una borsa di studio.

Dagli anni ’20 inizia la carriera pittorica con dipinti da cavalletto e commissioni private anche per locali e negozi di Forlì.

A partire dal 1924 l’artista inizia la sua attività nel campo dell’insegnamento, presso le Scuole Industriali Maschili prima e l’Istituto Professionale Femminile poi. Nel 1926 il pittore partecipa alla I Biennale romagnola, venendo premiato con la medaglia d’oro, mente l’anno seguente è impegnato nella decorazione dello scalone d’onore di Palazzo Braschi a Forlì, sua prima commissione pubblica di rilievo, oggi non più visibile.

Tra il 1934 e il 1937 Olivucci affresca la cappella, il refettorio, la palestra ed altri locali dell’Asilo Santarelli (per la maggior parte non più visibili) con tematiche legate principalmente al lavoro. Di questo ciclo restano alcuni frammenti e intero Il Redentore e angeli.

Nel 1938 il pittore vince il concorso per la decorazione del Salone d’Onore del Palazzo della Prefettura, dove realizza affreschi su una superficie di 150 metri quadrati, ricoperti o raschiati forse già prima della fine della guerra. Negli anni del secondo conflitto mondiale Olivucci realizza una splendida serie di incisioni per le pubblicazioni clandestine incentrate sui temi della guerra e della Resistenza. Esposte in Palazzo Albertini a Forlì nel 1975, sono successivamente donate all’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Forlì, presso la cui sede dal dicembre 1999 costituiscono la mostra permanente “Francesco Olivucci – Grafica della Resistenza”.

Tra le grandi imprese della piena maturità dell’artista si possono citare gli affreschi realizzati nella sede forlivese dell’I. N. P. S. e il progetto architettonico e delle partiture decorative della chiesa di San Andrea Apostolo ad Alfero (1961-1963).

Muore a Forlì il 24 marzo 1985.

Artista naturalmente incline ai valori intimisti e sentimentali, nei cicli su muro, dove sente congeniale il ‘ritorno al mestiere’, si declina in composizioni silenti animate da salde masse plastiche. Nella produzione grafica invece mostra una inaspettata vena espressionista con cui racconta i drammi della guerra e della resistenza, alternata al gusto per la vignetta satirica. Sempre, ad ogni modo, emerge la saldezza del disegno e l’approfondimento del mestiere.

La Galleria ha trattato un vasto corpus di opere, disegni e cartoni preparatori di Francesco Olivucci, la gran parte legati alla preparazione del ciclo di affreschi per la prefettura. Da menzionare tra questi è senz’altro quello raffigurante Le scienze aeronautiche e navali e le tre arti con l’autoritratto dell’artista (tempera e carboncino su cartone, 1937), versione definitiva della porzione del ciclo dedicata alla Promulgazione della Carta del Lavoro.

Francesco Olivucci – Autoritratto

Francesco Olivucci Forlì 1899 – 1985 Autoritratto • 1938 ca. Pastello e sfumino su carta, 590 x 495 mm Bibliografia: Disegni e cartoni di Francesco Olivucci. Dall’idea al progetto monumentale, catalogo della mostra a cura di E. M. Costantini, Galleria Carlo Virgilio & C., Roma 2023, cat. 10

Francesco Olivucci – Scienze aeronautiche e navali

Francesco Olivucci Forlì 1899 – 1985 Le scienze aeronautiche e navali e le tre arti, pittura, scultura e architettura, con l’autoritratto dell’artista (cartone preparatorio per l’affresco del palazzo della Prefettura di Forlì) 1937 Tempera e carboncino su cartone, 250 x 348 cm Provenienza: eredi dell’artista Bibliografia: Arte e vita in Italia tra le due guerre,…