Del pittore Carlo Bonavia – o Bonaria – non sono ad oggi ancora noti i dettagli anagrafici, e sebbene fosse stato attivo principalmente a Napoli, si ipotizza per l’artista una nascita romana.

Tra i più apprezzati allievi del paesaggista francese Joseph Vernet (1714-1789), specializzatosi nel genere delle marine, Bonavia riprese dal maestro quel gusto per il pittoresco e per la creazione di vedute immaginarie, riallacciandosi nella sua esperienza figurativa anche alla tradizione di Salvator Rosa, che riemerge nei soggetti e in alcune atmosfere simboliche caratterizzate da una luce drammatica. Assai qualificato e ricercato all’interno del circolo dei Grand Tourists inglesi – tra i suoi estimatori figura Lord Brudenell e molte opere del Bonavia sono non a caso conservate in Inghilterra -, la produzione del pittore si orientò quasi esclusivamente sulla rappresentazione della costa e della campagna nei dintorni di Napoli.

Una testimonianza dall’alto livello qualitativo sono i due paesaggi transitati presso la Galleria, uno rappresentante Veduta di Baia con il tempio di Diana, uno dei monumenti antichi più ammirati dell’area flegrea, l’altro una Veduta di Baia col castello aragonese (entrambe ad olio su tela, 1762 ca.), inserite all’interno della Raccolta delle più interessanti vedute della città di Napoli e luoghi circonvicini nella traduzione a stampa di Antoine Cardon (tavv. XI e XII, 1764-1766).

Considerato dallo Zani sia come “pittor di vedute” che come “pittor di storia”, in effetti Bonavia era solito inserire nei suoi paesaggi figure in azione o episodi narrativi, come nel caso dell’Erminia si rifugia tra i pastori (olio su tela, Londra, collezione Agnew). L’ultimo dipinto ad oggi noto del pittore, datato al 1788, è il Castel dell’Ovo conservato presso l’Academy of Arts di Honolulu, mentre particolarmente evocativo e pittoricamente pregiato è L’eruzione del Vesuvio (olio su tela, 1771, Fondazione Alisio) in cui la resa dei crepitii fiammeggianti e le figure inondate dai bagliori in controluce denunciano qualità tecniche estremamente elevate.