Duilio Cambellotti

Roma 1876 – 1960

Vaso con cerve • 1903-6

Bronzo, altezza 23 cm

Esposizioni coeve: LXXVII Esposizione Internazionale di Belle Arti, Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti, Roma 1907; Esposizione Internazionale, Mostra delle Scuole per i contadini dell’Agro Romano, Roma 1911.

Bibliografia: E. Agostinoni, Duilio Cambellotti, in “Il Secolo XX”, a. VII, marzo 1908, pp. 179-193 (in part. p. 187); “L’ambiente moderno”, IV, 1913, tav. 16; E. Cecchi, La mostra dell’Agro, in “Il Marzocco”, XVI, n. 44, 29 ottobre 1911; A.M. Damigella, Idealismo e socialismo nella cultura figurativa romana del primo ’900: Duilio Cambellotti, in “Cronache di Archeologia e Storia dell’Arte”, n. 8, 1969, p. 130, tav. LV.3; P. Pallottino, Il buttero cavalca Ippogrifo, Bologna 1978, p. 12; M. Quesada (a cura di), Duilio Cambellotti scultore & l’Agro Pontino, catalogo mostra (Latina, 7-27 dicembre 1984), Roma 1984, p. 75, n. 5 (collezione M. Cassandro); G. Appella, M. Quesada (a cura di), Duilio Cambellotti Scultore, catalogo della mostra (Matera, giugno-ottobre 1991), Roma 1991, pp. 43-44, n. 26 (collezione M. Cassandro); G. Bonasegale, A.M. Damigella, B. Mantura (a cura di), Cambellotti (1876-1960), catalogo della mostra (Roma, settembre 1999-gennaio 2000), Roma 1991, p. 117, n. 114; I. de Guttry, M.P. Maino, G. Raimondi, Duilio Cambellotti. Arredi e decorazioni, Roma-Bari 1999, p. 98, fig. 138.

L’opera è nota in tre esemplari, uno acquistato nel 1907 da Maxim Gorkj, uno presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e la presente.

Nota anche con i titoli Vaso dei cervi e Vaso con cerbiatti l’opera appare per la prima volta con il titolo Vaso con cerve in occasione della mostra personale allestita a Roma nel 1907 alla LXXVII Esposizione Internazionale promossa dalla Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti, termine ante quem per datare il manufatto: il continuo riutilizzo di modelli e stilemi decorativi nell’opera di Cambellotti, pur con alcune varianti dovute alla naturale maturazione del suo linguaggio plastico, rende infatti a volte difficile fornire, in assenza di documentazione certa, una datazione precisa delle sue opere, specialmente in ambito decorativo.

Come riportato da Mario Quesada nei suoi fondamentali studi sull’artista, sono noti tre esemplari coevi del Vaso con cerve, uno dei quali venne esposto in occasione della celebre mostra dell’Agro allestita a Roma nel 1911, e un altro acquistato dall’intellettuale e scrittore russo Maksim Gor’kij in occasione di una visita presso lo studio dell’artista. L’acquisto avvenne con ogni probabilitĂ  nel 1907: l’incontro con Gor’kij è, infatti, citato da Emidio Agostinoni in un’intervista a Cambellotti apparsa nel marzo dell’anno seguente sulle pagine del periodico “Il Secolo XX” che ricorda “[…] il vasetto con le cerve che acquistò Gorki […]”. Espulso dall’Accademia russa per le scienze per la sua vicinanza con gli ambienti rivoluzionari, quindi arrestato e confinato in Crimea, alla liberazione nel 1906 il drammaturgo andò in esilio volontario in Europa, trascorrendo diversi soggiorni in Italia fino al 1913. La comune formazione socialista favorì certamente l’incontro con lo scrittore russo, ritenuto il padre del realismo socialista e le cui riflessioni sul ruolo degli artisti e della socialitĂ  dell’arte dovevano essere ben note a Cambellotti e particolarmente affini alla sua visione di diffusione della cultura anche ai ceti meno abbienti. La visita presso lo studio in via Giovanni da Palestrina avvenne non a caso per il tramite di Giovanni Cena, con il quale Cambellotti aveva da tempo instaurato un costruttivo sodalizio politico e culturale che sfociò nel progetto per l’alfabetizzazione dell’Agro Pontino.

Nell’alveo di un più ampio recupero di forme e utensili di uso comune in senso estetico l’utilizzo che Cambellotti fa degli oggetti e degli elementi ornamentali, desunti dall’ambito naturale e animale, spinse l’artista a soluzioni formali innovative, di grande immediatezza e modernità compositiva. La sobria eleganza dei vasi con decorazioni animali che Cambellotti realizza in particolare fra il 1903 e il 1908 circa – agli stessi anni sono da ascrivere, ad esempio, il Vaso coi cavalli, il Vaso con asini e la ben nota Conca dei bufali – , caratterizzata dall’utilizzo di modelli animali il più delle volte posti in maniera frontale o circolare, è testimoniata da numerosissimi appunti e disegni preparatori (si vedano, ad esempio, i taccuini dell’artista attualmente in fase di studio) attraverso i quali l’artista declinava tutte le possibili soluzioni per la resa dell’oggetto e che rivelano un processo creativo costantemente vivo. All’allusione che vi potesse essere una qualche influenza straniera nelle sue scelte Cambellotti, ancora nell’articolo del 1908, tiene a specificare chiaramente i termini della propria ricerca estetica e formale: “[…] Se una qualche lontana influenza hanno potuto esercitare gli stranieri su di me quando ho dovuto fare dei lavori d’arte decorativa per le loro industrie (per esempio delle lampade per una casa tedesca), nessuna ne hanno invece esercitata sul mio stile libero. Io non ho preso dagli stranieri che il desiderio vivo di rinnovare, di progredire. […] Lei vedrà in ogni mio lavoro un tentativo fervido per applicare delle forme naturali che vado sottoponendo ad una linea senza però sforzare né la forma scelta né la linea richiesta”.

In realtà la produzione di vasi di Cambellotti, rispetto ad un più stanco stile floreale, rivela alcune tangenze sia con soluzioni decorative de L’École de Nancy, in particolare per l’utilizzo delle decorazioni animali, ma anche con alcuni riferimenti di ambito secessionista dell’Europa orientale, soprattutto per la nota tendenza alla stilizzazione che l’artista adotterà proprio a partire dal primo decennio del secolo: si vedano, al riguardo, opere come il Vaso onda di Miroslav Havlìk (1900, Praga, Museo delle Arti Decorative) o la produzione di piccole sculture di Franz Metzner.

Nella propria personale rielaborazione del gusto Art Nouveau Cambellotti sfrutta dunque l’analogia estetica fra le linee affusolate del collo degli animali e la forma del vaso; le due cerve con i cuccioli sono ritmicamente posizionate intorno al corpo del vaso, in un rilievo molto aggettante che consente all’artista quei vivaci effetti plastici che ne caratterizzano la produzione.

Il tema degli animali e, in particolare, dei mammiferi appartenenti al gruppo dei cervidi, sarà utilizzato da Cambellotti come elegante motivo decorativo in diverse occasioni e manufatti ancora nel ventennio successivo come dimostrano, ad esempio, le placchette in bronzo con motivo di cerbiatti a sbalzo che corredavano gli arredi eseguiti dall’artista per l’amico Manlio Molfese all’inizio degli anni Venti.

Francesco Parisi

La Galleria Carlo Virgilio & C. ricerca opere di Cambellotti Duilio (1876-1960)
Per acquistare o vendere opere di Cambellotti Duilio (1876-1960) o per richiedere stime e valutazioni gratuite


Tel +39 06 6871093

Mail info@carlovirgilio.it

Whatsapp +393382427650

oppure scrivici qui: