Nato a Chioggia il 25 aprile 1777, il pittore Natale Schiavoni si formò presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida di Francesco Maggiotto, con il quale studiò tre anni, per poi trasferirsi a Firenze e perfezionarsi nella pratica del disegno con Raffaello Morghen fino al 1797. Successivamente, su suggerimento di un amico, il pittore si spostò a Trieste dando inizia ad una fortunata attività di ritrattista, specializzandosi nella miniatura, assai apprezzata dai ricchi commercianti locali.

Trasferitosi a Milano nel 1808, Schiavoni strinse amicizia con Andrea Appiani e Luigi Sabatelli, inserendosi all’interno del circolo artistico gravitante intorno alla corte napoleonica, per poi venir chiamato nel 1816 alla corte viennese di Francesco I, dove realizzò numerosi ritratti dell’imperatore e della famiglia. Tornato a Venezia nel 1821, il pittore entrò a far parte del corpo docenti dell’Accademia di Belle Arti e diede il via ad un’intensa e prolifica attività espositiva in Italia e all’estero: nel 1832 espose alla mostra accademica della Serenissima una Susanna e i vecchioni, nel 1844 presentò a Torino le allegorie con L’innocenza e La malinconia (olio su tela, Milano, Pinacoteca di Brera), mentre a Vienna inviò una Maddalena penitente (olio su tela, 1850 ca., Vienna, Kunsthistorisches Museum). Nel suo studio in Palazzo Giustiniani l’artista intraprese anche una fortunata attività nel restauro dei dipinti insieme ai figli Felice e Giovanni.

Morì a Venezia il 15 aprile 1858.

Pittore dalla grazia raffinata ed eterea, smaltata ed eroticamente classicista nel suo elevato controllo formale, Schiavoni divenne celebre per aver dipinto numerose immagini muliebri, spesso declinate per mezzo di figurazioni allegoriche e mitologiche. Ne rappresenta un tipico esempio il dipinto Sogno di una sedicenne (olio su tela, 1820, Venezia, Palazzo Treves), in cui riecheggia la tradizione tizianesca nel suo vibrante cromatismo, una fulgida esplosione di rossi e di bianchi all’interno del quale spicca l’epidermide levigata, morbida e vellutata della fanciulla.