Il pittore Angelo Morbelli nacque ad Alessandria il 18 luglio 1853 e mostrò fin da bambino una propensione per la musica, ma a causa di una mastoidite che lo condusse ad una progressiva sordità venne poi avviato alla pratica del disegno. Grazie ad una borsa di studio concessagli nel 1867 dal comune natio, Morbelli poté trasferirsi a Milano, dove dal 1869 al 1876 frequentò i corsi dell’Accademia di Brera sotto la guida di Raffaele Casnedi e Giuseppe Bertini, vincendo numerosi premi e medaglie, come quella di bronzo alla Scuola di Paesaggio nel 1872 e quella d’argento alla Scuola di Disegno e Figura dell’anno successivo.

L’artista esordì nel 1874 in occasione della mostra annuale dove presentò il dipinto Interno del coro del monastero Maggiore di Milano (olio su tela, ubicazione ignota) che denuncia l’utilizzo della fotografica a scopi prospettici e influenze granettiane, per poi avvicinarsi verso tematiche sociali, come quelle della vecchiaia e dell’emarginazione sociale, esponendo nel 1883 Gli ultimi giorni (olio su tela, Milano, Civica Galleria d’Arte Moderna) all’annuale rassegna braidense, che ricevette il Premio Fumagalli. Intanto nel 1879 il pittore aveva presentato alla Promotrice di Torino i dipinti Lezione meritata e Sito remoto del giardino, mentre nel 1888 sarà presente alla Italian Exhibition organizzata dai Grubicy a Londra.

Tra il 1893 il 1895 Morbelli lavorò alla tela che prese il titolo Per ottanta centesimi (olio su tela, Vercelli, Civico Museo Borgogna), che deve la sua lunga gestazione alle difficoltà incontrate dal pittore nell’utilizzare la tecnica divisionista in un contesto en plein air, presentata alla prima edizione della Biennale di Venezia e alla prima edizione della Triennale di Torino del 1896, mentre l’anno successivo venne inviata a Dresda.

Dal 1902 al 1903 il pittore lavorò alla serie Poema della vecchiaia (olio su tela, diviso in diverse raccolte) composta da sei tele eseguite per il ricovero per anziani Pio Albergo Trivulzio e presentata alla V Biennale di Venezia, tra le opere più celebri dell’artista.

Morì a Milano il 7 novembre 1919.

Dopo le prime prove come pittore di genere sulla scorta della tradizione naturalistica lombarda, Morbelli si accostò ad una delle tematiche che più lo interessarono durante la propria carriera, ispirata alla contemporanea vita urbana, ovvero quello della vecchiaia. Ne rappresenta una delle vette più alte in riferimento a tale produzione il dipinto Il viatico (olio su tela, 1884, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), appartenuto al celebre mercante Alberto Grubicy e presentato in numerose occasioni: alla rassegna braidense del 1884, alla mostra di arte italiana a Londra del 1888, a quella degli Amatori e Cultori di Belle Arti di Roma del 1890 (dove ottenne una medaglia d’oro) e all’Esposizione di Parigi del 1900.

A partire dal 1891 il pittore venne assorbito da nuove sperimentazioni tecniche e sul colore che lo consacrarono come uno dei più innovatori rappresentanti del divisionismo, a cui si applicò con rigore scientifico, realizzando dipinti come Giorno di festa (olio su tela, 1896, Parigi, Musée d’Orsay), in cui la luce diviene la vera protagonista. La tela venne presentata all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, dove ricevé la medaglia d’oro e garantì al pittore la Legion d’Onore, finendo per essere acquistata dal Municipio della città per il Musée du Luxembourg.