Il pittore Marcello Leopardi nacque il 20 aprile 1753 a Brienza, in provincia di Potenza, e dovette trasferirsi giovanissimo a Roma, considerando che nel 1768 è ricordato tra gli allievi di Stefano Pozzi. Nello stesso anno l’artista partecipò al concorso indetto dall’Accademia del Nudo in Campidoglio vincendo il primo premio della seconda classe, nel 1771 si aggiudicò il terzo premio della prima classe di pittura del concorso Clementino con un disegno raffigurante Cristo in croce, mentre nel 1773 vinse il concorso Balestra.

Trasferitosi a Perugia sul finire del decennio, Leopardi divenne altamente apprezzato in territorio umbro, realizzando tra gli altri le volte dipinte nel Palazzo Conestabile della Staffa, le decorazioni di Palazzo Ranieri con episodi tratti dalla storia romana e gli affreschi di soggetto mitologico in Palazzo Lezi-Marchetti a Foligno.

Nel 1785 l’artista partecipò al concorso indetto per il completamento degli affreschi del duomo di Città di Castello, portando a compimento in quello stesso anno i lavori all’interno dell’oratorio della Confraternita della Giustizia, realizzando il Sant’Andrea battuto con le verghe, l’Erodiade, il Martirio di Sant’Andrea e La predica del Battista.

Sul finire del nono decennio del secolo il pittore fece ritorno a Roma, dove ottenne da Pio VI la realizzazione della pala con Il sogno di san Giuseppe per la chiesa di Sant’Andrea a Subiaco, mentre dal 1791 al 1793 Leopardi attese alla prestigiosa decorazione di Palazzo Altieri, in cui dipinse le sovrapporte con Priamo affida a un figlio il fanciullo Paride e Cenone guarisce Paride sul monte Ida.

Eletto accademico di San Luca nel 1794, il pittore completò l’anno seguente la decorazione della Cappella del Sacramento nel duomo di Perugia, morendo poco dopo in una data imprecisa.

Figura di spicco all’interno delle trasformazioni estetico-stilistiche che coinvolsero la scena artistica capitolina nel passaggio tra Rococò e Neoclassicismo, Marcello Leopardi si occupò principalmente della realizzazione di affreschi e pale d’altare di soggetto religioso in territorio umbro, come documentano la Madonna con il Bambino e i santi Filippo, Giacomo e Atanasio e la tela con I santi Antonio Abate, Antonio da Padova e le anime del Purgatorio per la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo di Canalicchio a Collazzone.

I suoi lavori di più alto impegno formale e innovazione stilistica possono individuarsi nelle pale d’altare inviate in Sicilia, dove il lessico classicista di Domenico Corvi e Pompeo Batoni viene elevato a più auliche ed epurate inflessioni, come apprezzabile nella meravigliosa Sant’Agata impetra la salvezza di Catania (olio su tela, 1793) licenziata per la chiesa di San Michele Arcangelo dei Minoriti della città.