Il pittore Mariano Marsal Fortuny nacque a Reus il 14 giugno 1834 e ricevette una prima formazione artistica dal nonno, scultore, e dal pittore Domingo Soberano, iscrivendosi successivamente nel 1853 alla Scuola di Belle Arti di Barcellona. Fattosi apprezzare per dipinti di soggetto storico e religioso, nel 1855 Fortuny ricevette la commissione per La gloria del Padre Eterno da licenziare per la chiesa di Saint Augustìn, che ricevette gli elogi del marchese Alfarràs. Grazie alla protezione di quest’ultimo il pittore riuscì ad ottenere dalla Diputaciòn di Barcellona una pensione biennale per Roma, dove giunse nel 1858 frequentando con ammirazione i musei capitolini sotto la guida di Antonio Solà, direttore dei borsisti spagnoli. Nel 1860 l’artista viene inviato dalla Deputatiòn in Nordafrica per documentare gli eventi della guerra ispano-marocchina e le azioni del generale Pim, e quindi realizza numerosi schizzi e bozzetti preparatori per le future scene del ciclo. Alla fine l’artista realizza un solo dipinto dell’iniziale progetto, quello raffigurante La battaglia di Tetuàn (olio su tela, Barcellona, Museu Nacional d’Art de Catalunya), per altro rimasto incompiuto nel suo studio alla sua morte, che non venne ritenuto soddisfacente dalla Deputatiòn, obbligando Fortuny a restituire l’anticipo ricevuto. Rientrato a Barcellona il pittore espone gli studi realizzati in Africa ottenendo un incredibile successo di pubblico, che gli consente di recarsi a Parigi per studiare le opere di Horace Vernet e Eugéne Delacroix, rimanendo colpito dall’incontro con la pittura degli orientalisti Rosa Bonheur e Ernest Meissonier.

Dopo aver viaggiato tra Roma e Firenze, nel 1861 Fortuny riceve un altro incarico che lo porta di nuovo in Marocco, dove abbozza La corrida de Pòlvora (olio su tela, ubicazione sconosciuta, uno studio si trova presso il Museu Nacional d’Art de Catalunya), terminato ed esposto a Barcellona.

L’artista viaggiò poi nuovamente a Firenze e a Napoli, dove conobbe Domenico Morelli, tornando nel 1865 in Marocco. A Parigi il pittore conosce il mercante d’arte Adolphe Goupil, che riconosce le potenzialità commerciali di un artista dal lessico assai apprezzato in ambito internazionale, con il quale stipula un contratto. Tra le numerose opere prodotte da Fortuny per Goupil, La Vicarìa (olio su tela, 1870, Barcellona, Museu Nacional d’Art de Catalunya) è una di quelle che riscosse maggior successo, garantendo al pittore una fortuna internazionale e guadagni significativi.

Muore a Roma il 21 novembre 1874

Pittore dal lessico eclettico e dall’instancabile curiosità, che lo portò a spostarsi con frequenza tra la Spagna, l’Italia e il Nordafrica, Fortuny è considerato tra i più importanti ed influenti pittori spagnoli del XIX secolo. Uno degli abbozzi realizzati durante la prima spedizione marocchina raffigurante La battaglia di Wad-Rass (olio su carta incollata su cartone, 1860, Madrid, Museo del Prado) presenta in un vasto panorama orizzontale dominato dalla brulla pianura la schermaglia tra i due eserciti, mutuando da Vernet l’equilibrio di una composizione elegante esaltata da un tocco vibrante che tuttavia non trascura di indugiare sulla descrizione delle figure.

L’esperienza in Nordafrica si rivelò fondamentale per il pittore, che si accostò con sempre più interesse a tematiche di gusto orientalista, come documentano i numerosi dipinti ambientati in contesti esotici o raffiguranti figure intabarrate, caratterizzati da un moderno verismo. Può citarsi qui a titolo esemplificativo L’odalisca (olio su tela, 1861, Barcellona, Museu Nacional d’Art de Catalunya), in cui una figura femminile nuda giace su un ampio letto in tutta la sua provocante bellezza, con la tipica pennellata vibrante che dona all’opera conturbanti giochi luministici.