Il pittore e scultore Ercole Drei nacque a Faenza il 28 settembre del 1886 e dopo un’iniziale formazione artistica ricevuta dal padre Lorenzo, capomastro muratore, frequentò la Scuola di Arti e Mestieri della città sotto la guida di Domenico Baccarini. Grazie a quest’ultimo nel 1904 lo scultore entrò all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove seguì le lezioni di Augusto Rivalta e Giovanni Fattori, del quale eseguì un ritratto presentato alla I Mostra Biennale Romagnola d’Arte di Faenza del 1908. Del 1910 è la vittoria del Premio Baruzzi grazie ad una Cassandra (marmo, Faenza, Pinacoteca Nazionale), mentre due anni dopo è la volta del Premio Curlandese.

A partire dal 1913, grazie alla vittoria del Pensionato Artistico Nazionale con La morte dell’eroe (marmo), l’artista si trasferì a Roma dando il via ad un’intensa stagione creativa ed espositiva, tra cui occorre menzionare l’Esposizione Internazionale di Firenze del 1913 e la II Esposizione della Secessione Romana dell’anno seguente, dove lo scultore presentò sculture dal forte influsso simbolista come La serpe e Danzatrice con il cerchio (bronzo, 1913, Taverna, Museo Civico). Al termine della guerra il Nostro prese a dedicarsi con sempre maggior successo alla scultura monumentale, di cui fanno parte il monumento a Nazario Sauro a Ravenna (marmo, 1921) e il gruppo con L’insurrezione per il monumento a Vittorio Emanuele II a Roma.

L’attività pittorica in Drei si innestò come un’autonoma forma espressiva non subordinata a quella scultorea, che gli permise di inserirsi con originalità tra i protagonisti del “ritorno all’ordine”. È d’obbligo ricordare quindi come alla mostra del Circolo Artistico di Roma del 1919 e alla I Mostra di Novecento l’artista inviò solo dipinti, nei quali per altro confluirono le sue ricerche sulla luce di matrice post-impressionista.

Intorno all’inizio degli anni venti Drei fece parte di quel folto gruppo di artisti operanti all’interno degli studi della romana villa Stohl-Fen, e partecipò alle prime Biennali romane e alla I Mostra di Novecento del 1926.

A partire dal 1927 Drei iniziò la sua attività didattica presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, che porterà avanti fino al 1957, venendo nominato nel 1937 membro dell’Accademia Clementina e nel 1940 accademico di San Luca.

Agli anni Trenta risale il periodo di maggior fortuna e d’intensa attività dello scultore, che realizzò il Sepolcro ai caduti fascisti alla Certosa di Bologna, il Monumento ad  Alfredo Oriani presso Colle Oppio e alcuni bassorilievi per il ponte Duca d’Aosta, inaugurato nel 1939.

Morì a Roma il 1° ottobre 1973. 

Drei esordì come pittore nel 1915, anno in cui realizzò anche il dipinto Villa Borghese (olio su tela, 1915) transitato presso la Galleria, che registra l’indirizzo stilistico intrapreso dall’artista, composto da pennellate rapide e colori complementari sapientemente accostati, che denunciano evidenti suggestioni postimpressioniste.

L’attività plastica dell’artista s’incentrò invece su un rigore formale di stampo accademico, come ben esemplifica l’Ercole (marmo, 1932) collocato presso lo stadio dei Marmi di Roma, tra le sue opere più celebri e che lo qualificano come uno dei massimi esponenti del “ritorno all’ordine”.