Il pittore e scultore Duilio Cambellotti nacque a Roma il 10 maggio 1876, e dopo una lungo apprendistato all’interno della bottega paterna, si iscrisse al Museo Artistico Nazionale per imparare a padroneggiare molteplici tecniche artistiche. Nel 1896 l’artista vinse il concorso bandito dal museo per la realizzazione del ciborio e della Sacra Colonna di Santa Prassede, ottenendo l’anno seguente l’abilitazione all’insegnamento presso la Scuola d’Arte Applicata. È di questi anni un’intensa attività di design sul solco delle novità dell’Art nouveau e dello Jugendstil che lo portò a collaborare con numerose aziende francesi e tedesche. Nel 1898 il pittore partecipò alla Promotrice di Torino, mentre dell’anno seguente è il viaggio a Costantinopoli in compagnia dell’architetto D’Aronco per la decorazione del padiglione preparato dal sultano per l’Imperatore di Germania.

Cambellotti venne chiamato fin da subito a partecipare alle illustrazioni per il giornale “Italia Ride”, nato a Bologna il 6 gennaio 1900 con chiari intenti figurativi, volti a promuovere l’autonomia della grafica nazionale in antitesi con la corrente preraffaellita e il florealismo. Nello stesso anno il pittore, convinto sostenitore della funzione educativa dell’arte, organizzò insieme ad Alessandro Marcucci alcune letture popolari della Divina Commedia, che lo spinsero a partecipare al concorso bandito da Vittorio Alinari per un’edizione illustrata del poema dantesco, che lo vide classificarsi al terzo posto.

Nel 1904 Cambellotti entrò a far parte del gruppo “I XXV della Campagna Romana”, con i quali espose numerosi paesaggi, iniziando l’anno seguente la prolungata attività di scenografo per la Stabile Romana, con cui eseguì i numerosi lavori destinati ai teatri di Siracusa e Taormina.

Nel 1911 l’artista firmò il manifesto dell’Esposizione Internazionale d’Arte di Roma ed organizzò insieme a Giacomo Balla, Giovanni Cena e Alessandro Marcucci la mostra delle scuole dell’Agro Romano, progettandone il luogo per le attività culturali, la Capanna dell’Agro.

La sua attività di illustratore – si ricordano il Sillabario, i Fioretti di san Francesco e Usi e costumi della campagna romana – raggiunse una delle vette più alte con i disegni per Le mille e una notte eseguiti tra 1912 e 1914 per le edizioni dell’Istituto Editoriale Italiano.

Nel 1908 il pittore ottenne la cattedra di ornato modellato presso l’Accademia di Belle Arti di Roma venendo nominato nel 1930 accademico di San Luca.

Morì a Roma il 31 gennaio 1960.

Artista multiforme e impegnato, Cambellotti durante la propria carriera fu molto impegnato nell’illustrazione, nella cartellonistica e nella scenografica, oltre che nella produzione orafa e vetraia. L’iniziale condivisione di stilemi Liberty da parte del pittore può apprezzarsi soprattutto attraverso la sua produzione grafico-pubblicitaria, come nel manifesto per l’Esposizione Nazionale di Torino del 1898.

Le ambizioni figurative dell’artista si volsero successivamente verso geometrie nette e arcaismi formali dal simbolismo sociale, come dimostra l’impegnativo ciclo realizzato tra 1934 e 1937 nel Palazzo del Governo di Latina, dove illustrò episodi della Redenzione dell’Agro Pontino, in una mistica deflagrazione di toni gialli e sfumature arancio-brunastre.