Il pittore e scenografo Umberto Brunelleschi nacque a Montemurlo il 21 giugno 1879 e si formò a Firenze presso l’Accademia di Belle Arti dove studiò pittura e scultura sotto la guida di Raffaello Sorbi e Giuseppe Ciaranfi. Nel 1900 l’artista decise di partire per Parigi insieme ad Ardengo Soffici e Giovanni Costetti con la scusa di visitare l’Esposizione Universale, stabilendosi tuttavia definitivamente nella capitale francese, riuscendo nel 1902 ad esporre al Salon des Indépendants un Autoritratto. Il pittore riuscì in breve ad inserirsi all’interno del vorticoso e smagliante ambiente della ville lumiére, frequentando locali e teatri e incontrandosi con altri artisti come Modigliani Inizialmente operativo come illustratore per riviste di moda e di satira. Ben presto il suo studio in rue Boissonade a Montmarte divenne luogo di mondanità, ravvivato dalla presenza della moglie Camille. Al 1912 risale il debutto di Brunelleschi come scenografo con il balletto Légende du clair de lune di Madame Rasini al teatro Les Bouffes Parisien, esponendo nello stesso anno per la prima volta alla Biennale di Venezia.

Con lo scoppio della guerra il pittore fece ritorno in Italia e si arruolò partendo per il fronte, per poi stabilirsi definitivamente a Parigi.

Particolarmente significativa fu l’attività dell’artista in collaborazione con Giacomo Puccini, che aveva avuto l’occasione di ammirare i suoi lavori per lo spettacolo Au pays du Lotus d’Or. Il celebre compositore chiese così al pittore di realizzare i costumi per l’imminente messa in scena della Turandot, che tuttavia non vennero realizzati in tempo per la prima alla Scala; ma l’artista ebbe modo di riscattarsi l’anno successivo realizzando i meravigliosi costumi per lo spettacolo del Teatro Costanzi di Roma (suoi figurini sono conservati presso il Museo Teatrale alla Scala).

Nel 1925 Brunelleschi partecipò all’Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Moderns e nel 1929 ricevette la Legion d’onore per meriti artistici.

Morì a Parigi il 16 febbraio 1949. 

Il linguaggio artistico del pittore è caratterizzato da un segno elegante e sinuoso e colore brillanti, accostabile ai modi di Leon Bakst, da cui riprese il gusto estetizzante e alcuni motivi decorativi, apprezzabile specificatamente nei numerosi bozzetti per costumi teatrali (tempera o pouchoir su carta) nei quali ricorrono raffinate e sgargianti stilizzazioni floreali.