Il pittore Bartolomeo Bezzi nacque a Fucine, terra trentina, il 6 febbraio 1851, e divenuto orfano di padre, dal 1862 iniziò a girovagare la penisola facendo il merciaio ambulante. Nel 1871 l’artista, grazie al sostegno del cugino Ergisto, poté iscriversi all’Accademia di Brera, frequentando le lezioni di Bertini e Carcano. Dopo una breve interruzione degli studi a causa di problemi di salute, il pittore non abbandonò la pratica artistica e nel 1882 riuscì ad imporsi al premio Fumagalli. Bezzi fu poi premiato con la medaglia d’argento all’Esposizione Universale di Parigi del 1889 con il dipinto Giorno di maggio; mentre due anni dopo vinse quella d’oro alla mostra di Monaco di Baviera con Notte di primavera. A seguito di questi successi internazionali, il pittore, oramai conosciuto ed apprezzato, dedicò gran parte delle sue energie all’istituzione delle Biennali di Venezia, partecipandovi in prima persona fin dalla prima rassegna del 1895. Al 1910 risale un soggiorno romano del Bezzi, impegnato nell’organizzazione dell’Esposizione Universale dell’anno seguente, cui anche partecipò. Colpito e menomato nel 1915 da una malattia nervosa che gli impedì di esercitare la pratica pittorica, il pittore si spense a Clès il 7 ottobre 1923. 

Il Bezzi durante la sua carriera frequentò in maniera privilegiata il genere del paesaggio, sebbene fu anche ritrattista dalla pennellata scapigliata e vivace. Animato da una vena romantica e malinconica, i suoi dipinti sono caratterizzati da toni crepuscolari e bagliori luministici di ascendenza simbolista. Attento studioso dell’opera di Corot, le lagune veneziane e gli ameni paesaggi del trentino, a lui cari, sono trattate dal pittore con una sensibilità atmosferica pregiata e solenne, come può riscontrarsi nel dipinto Preludio della sera (olio su tela, 1897, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), presentato alla seconda edizione della Biennale di Venezia.