Lo scultore Arrigo Minerbi nacque a Ferrara il 10 febbraio 1881 e ricevette la prima formazione in campo artistico presso la Scuola Civica d’Arte della città, per poi trasferirsi nel 1902 a Firenze, dove frequentò la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti sotto la guida di Giovanni Fattori. Per sostenersi l’artista si dedicò a diversi lavori in campo artigianale, impiegandosi come decoratore e stuccatore, riuscendo comunque a ritagliarsi del tempo per dedicarsi allo studio appassionato della scultura rinascimentale, la cui influenza perdurerà durante tutta la sua carriera. Nel 1905 lo scultore si trasferì a Genova, dove rimase fino allo scoppio della Grande Guerra, avvicinandosi agli intellettuali del circolo artistico-letterario “Il Bivacco” e stringendo una forte legame d’amicizia con Giovanni Costanzi, con il quale condivideva gli stessi ideali filosofici di stampo idealista e neoplatonico.
Il primo grande successo dell’artista può farsi risalire al 1919, quando Minerbi espose le sue opere presso la Galleria Pesaro di Milano, corredate da un’elogiativa recensione di Vincenzo Bucci. Tra queste possono ricordarsi Il nuraghe e Il falco (entrambe in creta, 1915) e Mattino di primavera (marmo), un Nudo femminile poi acquistato dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma quando venne presentato alla Mostra d’Arte di Ferrara del 1920. Successivamente, con il crescere della fama, lo scultore partecipò alla Fiorentina Primaverile del 1922 e alla Biennale di Venezia del 1932.
Nel 1936 Minerbi vinse il concorso per la realizzazione della porta in bronzo sinistra del Duomo di Milano con l’episodio dell’Editto di Costantino, progetto poi interrotto con lo scoppio della guerra e portato a compimento solo nel 1948.
Morì a Padova il 9 maggio 1960.
Formatosi come autodidatta e largamente influenzato dalla poetica tra Liberty e Simbolismo di Adolf Wildt, l’estro artistico di Minerbi si espresse attraverso un classicismo solido d’ascendenza realista, rivolto verso la tradizione italiana del Quattrocento, come testimonia l’opera trattata dalla Galleria Il primo focolare (terracotta, 1941) realizzata come cappa da camino per Casa Nodari, caratterizzata da una visione intimista e raccolta immersa in un’atmosfera evocativa.
Lo scultore deve gran parte della sua fama ai monumenti di destinazione pubblica, specie in ambito funerario, alcuni dei quali tuttora conservati presso il Cimitero Monumentale di Milano, come nel caso dell’Edicola Cusini (1925-1927) in cui il San Francesco che predica agli uccelli è reso con estremo verismo, e la tomba in marmo di Angelo Radaelli del 1922 che raffigura Il pianto del fiore, caratterizzata da un delicato e sommesso classicismo esaltato dall’incisivo linearismo.

Arrigo Minerbi – On the Ruins of Verdun

Not available   Arrigo Minerbi (Ferrara 1881-Padua 1960) On the Ruins of Verdun 1915-1920 Marble, 67,8 x 41 x 25,5 cm signed and dated on the base, right: “Arrigo Minerbi 1920” Provenance: Milan, private collection Bibliography: A. Minerbi, Arrigo Minerbi. Pensieri, confessioni, ricordi, Milan s.d. [but 1953], tav.3, dated 1915; La Grande Guerra. Arte e…