Nata a Coira, nella Svizzera di lingua tedesca, il 30 ottobre 1741, la pittrice Angelika Kauffmann venne educata alla musica e all’arte dal padre, modesto pittore, studiando in casa, come era solito per il mondo femminile. Nel 1753 l’artista iniziò ad eseguire ritratti, come quello del Vescovo di Como (disperso), e l’Autoritratto dell’anno successivo (olio su tela, Innsbruck, Tiroler Landesmuseum). Nel 1754 la pittrice accompagnò il padre a Milano, dove eseguì molti ritratti dell’alta società cittadina, compiendo poi un breve ritorno in Svizzera collaborando con il padre alla realizzazione degli affreschi nella chiesa di Schwarzenwald.

Tornati in Italia nel 1759, Angelika decise di abbandonare definitivamente la musica per dedicarsi completamente alla pittura, ed intraprendendo quindi un viaggio che da Parma e Bologna la portò a Firenze, dove divenne amica di Benjamin West e si inserì all’interno dei circoli artistico-culturali anglo-tedeschi.

Giunta a Roma nel 1763, la pittrice entrò nel 1765 tra i membri dell’Accademia di San Luca facendo dono di un dipinto avente per soggetto l’Allegoria della Speranza (olio su tela, Roma, nelle collezioni dell’Accademia), tradotto in incisione dall’artista stessa. Nel 1766 tuttavia la Kauffmann decise di lasciare la CittĂ  Eterna per stabilirsi a Londra con la speranza di ricevere piĂą remunerative commissioni nella ritrattistica, entrando due anni dopo a far parte della prestigiosa Royal Academy of Arts come uno dei membri fondatori, esponendovi poi regolarmente alle rassegne annuali. Nello stesso 1768 la pittrice partecipò all’esposizione in onore di Cristiano VII di Danimarca presso la Free Society of Artists con tre dipinti su temi tratti dalle vicende troiane, esposti l’anno seguente alla Royal Academy insieme con un quarto sullo stesso tema, quando furono acquistati da J. Parker per il salone della sua dimora a Saltram Park.

Nel 1781 Angelica sposò in seconde nozze il pittore Antonio Zucchi e dopo alcuni viaggi nelle Fiandre, a Venezia e a Ferrara, nel 1783 si stabilì a Roma, facendo della propria casa presso Trinità dei Monti un vero e proprio punto di riferimento cosmopolita della vita artistica capitolina, che accoglieva colleghi e viaggiatori da tutta Europa, e da cui passò anche Goethe durante il suo soggiorno romano. Dalla sua nuova posizione privilegiata altoborghese giunsero all’artista, coadiuvato anche dal progressivo declino dell’attività di Batoni (morto nel 1787), commissioni dai più eminenti mecenati d’Europa, come nel caso di Caterina II che richiese alla pittrice alcune opere di soggetto storico, tra cui un Servio Tullio e Achille tra le figlie di Licomede.

Tra le ultime tele dipinte dalla Kauffmann, che risulta interessante segnalare in quanto tra le poche opere di soggetto religioso dipinte in un’intera carriera ricca e prolifica, può menzionarsi la Nascita del Battista (olio su tela, 1806, Brescia, Fondazione Brescia Musei).

Morì a Roma il 5 novembre 1807.

Tra le più celebri e stimate pittrici di tutto il XVIII secolo, Angelika Kauffman perseguì fin da giovane la volontà di dedicarsi alla pittura di storia, che la portò a possedere una vastissima cultura letteraria e a forgiare uno stile classicista che, all’ossequioso studio della statuaria antica, aggiunse quel senso di soffuso sentimento mutuato dalla lezione correggesca. Può prendersi come esempio il dipinto raffigurante La sofferenza di Telemaco (olio su tela, 1783, New York, Metropolitan Museum of Art), in cui in un paesaggio arcadico dagli accenti pittoreschi agiscono figure ben composte e bilanciate, intrise di sobria dignità scenica, dai toni soffusi e quasi sognanti.

Nel genere del ritratto la pittrice seppe infondere la propria sensibilitĂ  femminile a composizioni moderne e classicamente solenni, come nel caso del dipinto Lord Althorp con le sue sorelle (olio su tela, 1774, Althorp, Northamptonshire), in cui le figure sono presentate a figura intera mascherate da allegorie erudite.