Lo scultore e illustratore Emilio Greco nasce a Catania l’11 ottobre 1913 ed inizia tredicenne il praticantato come scalpellino presso un architetto locale attivo nella scultura funeraria. Nel 1934 l’artista consegue un attestato come privatista presso l’Accademia di Palermo, per poi intraprendere il servizio di leva e partecipare ad alcune battaglie coloniali. Nel mentre dall’anno precedente Greco aveva iniziato ad esporre opere grafiche al Circolo Artistico di Catania e al Teatro Massimo di Palermo. Occupato fino al termine del conflitto mondiale come militare lo scultore cercava di sopravvivere realizzando piccoli ritratti in creta di ufficiali e nobildonne dell’alta società.
Il primo grande riconoscimento dell’artista può farsi risalire al 1944, occasione nella quale Greco espone due terrecotte alla IV Quadriennale di Roma, occasione in cui l’Omino viene acquistato per le collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Nel 1947 l’artista riesce ad ottenere degli spazi presso villa Massimo da adibire come studio, per poi iniziare l’attività d’insegnamento al fianco di Ruggeri al Liceo Artistico di via Ripetta fino al 1952, quando viene nominato docente supervisore dell’Accademia di Carrara. Poi dal 1955 al 1967 Greco insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, per ottenere infine la cattedra di scultura a Roma. Al 1956 risale la vittoria da parte dell’artista del Gran Premio per la scultura alla Biennale di Venezia grazie alla scultura Bagnante 1, acquistata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, mentre poco tempo dopo viene inaugurato il Monumento a Pinocchio eretto nella piazza di Collodi, una scultura monumentale dalle superfici scabre ma dal dinamismo avvolgente e calibrato.
L’anno successivo invece lo scultore espone al Museo d’Arte Moderna di San Paolo in Brasile e alla collettiva newyorkese “Italy: the new vision”.
Dal 1962 lo scultore è impegnato nella realizzazione delle porte in bronzo per il Duomo di Orvieto, terminate nel 1964 ma messe in opera solo nel 1970, a causa dell’acceso dibattito e delle polemiche che vertevano in quegli anni in merito agli innesti moderni sui monumenti antichi. Segue il Monumento a Papa Giovanni XXIII (bronzo, 1965-1967) realizzato per la Cappella della Presentazione in San Pietro, committenza di prestigio che testimonia il vasto successo raggiunto, nonché il credito ottenuto da pubblico e critica. Nel 1992 lo scultore decide di donare un cospicuo numero di sculture al Museo Nazionale d’Abruzzo de L’Aquila, tra cui una versione in bronzo della Grande figura accoccolata e una Nereide.

Muore a Roma il 4 aprile 1995.

Stimolato dal fermento dell’ambiente artistico romano del dopoguerra, lo scultore innestò sul proprio sistema di valori figurativi, improntati ad una riflessione sull’articolazione ritmica della forma e su una costante ricerca sul corpo femminile, echi da Arturo Martini, suggestioni dagli artisti di Corrente e influenze dall’arcaismo di Marino Marini. Caratteristiche che ne denunciano la poliedrica cultura figurativa, e che vengono esplicate in sculture come Sibilla (bronzo e terracotta, 1951) esposta alla VI Quadriennale di Roma del 1951, dai volumi torniti e morbidi, il dinamismo esaltato dal movimento del braccio, attualmente (2023) esposta in galleria.

Emilio Greco: bronzo

Emilio Greco – Sibilla (bronzo)

EMILIO GRECO (Catania 1913 – Roma 1995) Sibilla, 1951 Bronzo, cm 57 x 51 x 32 Firmato e datato in basso a destra: GRECO 1951 Provenienza: Roma, collezione Riccardo Gualino; collezione Cesarina Gualino; Forlì, collezione privata Bibliografia ed esposizioni: VI Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, 1951, Sala 8, pp. 12 – 13, n. 13; Bernhard…

Emilio Greco: terracotta

Emilio Greco – Sibilla (terracotta)

EMILIO GRECO (Catania 1913 – Roma 1995) Sibilla, 1951 Terracotta, cm 57 x 51 x 32 Firmato e datato in basso a destra: GRECO 1951 Provenienza: Roma, collezione Riccardo Gualino; Roma, collezione Cesarina Gualino; Forlì, collezione privata Bibliografia ed esposizioni: Wolfgang Braunfels, Meisterwerke europäischer Plastik von der Antike bis zur Gegenwart, Wien 1958, n. 165;…