Il pittore Gaetano Bertolani nasce a Mantova fra il 1758 e il 1759 da una famiglia di artigiani specializzata nella realizzazione di maschere. Scarse sono le notizie biografiche legate alla giovinezza e alla formazione del pittore; ma è abbastanza comprovato che, ancora ragazzo, fuggì a Faenza per lavorare come imbianchino, dove venne notato da Felice Giani. A partire dagli anni Novanta del XVIII secolo il Bertolani entrò dunque all’interno della bottega del già affermato pittore lombardo, collaborando alle decorazioni di Palazzo Conti e di Palazzo Laderchi. Divenuto ben presto amico stretto e coordinatore dei lavori di Giani, il pittore si occupava spesso della sottoscrizione dei contratti e seguiva in prima persona l’organizzazione e il funzionamento della bottega. Il Bertolani seguì il più illustre collega anche nei viaggi in Francia e a Roma, dove decorarono nel 1812 la residenza di Monte Cavallo. Morto il Giani nel 1823, il pittore costituì una propria bottega, con gli aiuti, tra gli altri, di Gaspare Mattioli e Michele Chiarini, con i quali eseguì la decorazione ad affresco del collegio Emiliani in Fognano (1831). Morì a Faenza, ultranovantenne, nel 1856.

Specializzatosi nella pratica dell’ornato e della decorazione parietale, il pittore si dilettò anche nella realizzazione di tempere su carta caratterizzate da tonalità cromatiche smaltate ed esuberanti, con scene agresti ambientate in paesaggi pittoreschi. Per ovvie ragioni il suo lavoro risulta in una stretta interrelazione con l’opera di Giani, come dimostrano i due dipinti rappresentanti Ercole e Lica e Ercole e Acheloo (tempera su carta, Bologna, collezione Acquaderni), che sono delle derivazioni dagli affreschi di Palazzo Gessi a Faenza. Le qualità in campo progettuale del pittore sono ben espresse nel disegno acquerellato con un Progetto per la decorazione di un soffitto (Bologna, collezione Certani), appartenente sicuramente al periodo “autonomo”, in cui Bertolani non rinnova l’impaginazione gianesca, costituita dall’alternanza di cammei, ornati, monocromi e trofei.