Il pittore Louis Gauffier nacque a Poitiers il 9 giugno 1762, e dopo aver trascorso l’infanzia a Rochefort, si trasferì a Parigi dove divenne allievo di Hugues Taraval. Nel 1784 venne assegnato a Gauffier il premio del Gran Prix per la pittura che consentiva il soggiorno di formazione a Roma – si trattava in realtà del premio del 1779 che era stato messo in riserva, in quanto quello del 1784 fu vinto da Drouais. Giunto nell’Urbe nel 1785, il pittore si dedicò, come tradizione accademica imponeva, allo studio della statuaria antica e dei grandi maestri del Cinque e Seicento, indirizzandosi verso la produzione di opere di soggetto storico-mitologico. Nello stesso 1785 l’artista inviò in Francia un’accademia come prova dei suoi progressi artistici, mentre l’anno seguente fu la volta di uno studio per Giacobbe e le figlie di Laban. Del 1787 è Cleopatra riceve Ottaviano e cerca di sedurlo (olio su tela, Edimburgo, Scottish National Gallery), dipinto assai apprezzato dal nuovo direttore dell’Accademia di Francia, Mènageot, che mostra il grado di maturità raggiunto dal Nostro, esemplato sulla lezione davidiana e tecnicamente assai pregevole nel suo filologico gusto erudito-antiquariale. Dopo un breve soggiorno a Parigi nel 1789, il pittore si stabilì a Firenze a partire dal 1793, dedicandosi con successo alla ritrattistica destinata ai militari francesi di stanza in città e ai numerosi viaggiatori stranieri impegnati nel Grand Tour.

Morì a Livorno il 29 ottobre 1801.

Artista appartenente alla prima generazione neoclassica devota al severo ed epurato classicismo che in Francia vide la sua più canonica espressione e in David il suo più straordinario interprete, le inclinazioni figurative del Gauffier possono cogliersi nel dipinto passato in Galleria rappresentante La generosità delle matrone romane (olio su tela, 1790, bozzetto del dipinto conservato al Louvre), un exemplum virtutis con ogni probabilità da associare agli eventi rivoluzionari e caratterizzato da un rigore formale esemplare.

Di qualità assai sostenuta anche l’attività ritrattistica del Gauffier, intrapresa con maggior profitto e costanza durante gli anni fiorentini, in merito alla quale qui può citarsi il magnifico Ritratto di uomo in un paesaggio con Firenze sullo sfondo (olio su tela, 1796, collezione privata), in cui l’attenzione descrittiva di una natura idillica e serena, dagli accenti sentimentali, si lega alle prime fioriture dello sbocciante romanticismo.