Nato a Bistagno l’8 ottobre 1837 lo scultore Giulio Monteverde entrò giovanissimo come apprendista nella bottega di un intagliatore di Casal Monferrato, realizzando tra le prime opere dei crocifissi policromi (1849, Ponti, Palazzo Comunale). Divenuto collaboratore di Giovanni Bistolfi, padre del più noto Leonardo, Monteverde venne incoraggiato a trasferirsi a Genova per frequentare i corsi dell’Accademia Ligustica, dove si formò a partire dal 1857. Sotto l’egida di Santo Varni, con cui collaborò agli intagli per il Duomo di Genova, lo scultore s’indirizzò verso un pacato naturalismo memore della lezione bartoliniana. Nel 1863 l’artista vinse una medaglia d’oro accademica grazie alla scultura rappresentante Cristo alla colonna, mentre nel 1865 si aggiudicò il concorso per la Pensione Durazzo che consentiva il soggiorno a Roma. Nell’Urbe lo scultore ben presto si affrancò dal lessico classicista per affacciarsi su linguaggi veristi, stimolato prevalentemente dal contatto con l’opera di Vincenzo Vela. Apice di queste nuove tendenze, che ne fecero il campione dei valori della modernità e del progresso, può essere individuato nella scultura raffigurante Il genio di Franklin (modello in gesso, 1871, Genova, Galleria d’Arte Moderna), che vinse la medaglia d’oro all’Esposizione di Milano del 1872.

Nel 1879 venne solennemente inaugurato il Monumento al Tessitore commissionatogli da Alessandro Rossi, che l’anno precedente aveva potuto ammirare le opere dello scultore all’Esposizione Industriale di Parigi, mentre l’anno successivo Monteverde figura tra i membri della commissione dell’Esposizione di Torino, a riprova dello status d’ufficialità raggiunto.

Nel 1888 l’artista eseguì il Monumento equestre di Vittorio Emanuele II (bronzo, Bologna, Giardini Margherita), di cui esiste una seconda versione del 1891 collocata in piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo.

Tra le opere più celebri dello scultore, che ne documentano la tarda attività, è d’obbligo ricordare il gruppo in bronzo dorato rappresentante Il Pensiero, eseguito nel 1910 per la base sinistra del Vittoriano, in cui sei personificazioni allegoriche si sviluppano, ben bilanciate, intorno ad un asse verticale.

Divenuto senatore del Regno d’Italia nel 1889 grazie alla nomina dovuta al senatore Giuseppe Saracco, Monteverde ne scolpì il monumento commemorativo (bronzo, 1917, Aqui Terme, Liceo Saracco) e fu il suo ultimo lavoro.

MorĂŹ a Roma il 3 ottobre 1917.

Considerato dai contemporanei come il più importante scultore italiano del tempo, Monteverde seppe farsi apprezzare per il suo empirismo realista capace di interpretare i miti della modernità svincolandoli da idealizzazioni allegoriche, come emblematicamente esemplificato dal suo capolavoro raffigurante Edoardo Jenner (bronzo, 1878 ca., Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), l’inventore del vaccino contro il vaiolo assurto a mito positivista benefattore del progresso, di cui la versione in gesso venne esposta all’Esposizione Universale di Vienna del 1873 ottenendo la medaglia d’oro, mentre quella in marmo (Genova, Galleria d’Arte Moderna) venne presentata all’Esposizione Universale di Parigi del 1978 e premiata con la medaglia d’onore.

Dopo l’iniziale adesione ad un verismo post-romantico infuso di idealismo, lo scultore aveva abbracciato un più nobile senso del reale, declinato principalmente attraverso la scultura monumentale di destinazione pubblica, come nel caso della statua raffigurante Urbano Rattazzi eseguita nel 1883 per Alessandria ma andata distrutta nel 1943, di cui la nostra Galleria ha rintracciato il prezioso bozzetto preparatorio in terracotta.

È d’obbligo ricordare anche l’attività dello scultore nel campo della statuaria funebre, di cui rimangono numerosi esempi presso il cimitero monumentale di Staglieno, dal giovanile Monumento Pratolongo del 1868 fino al più tardo Monumento Celle (1891-1893) che ne documenta la svolta in chiave simbolista.

Giulio Monteverde - Bozzetto per il Monumento a Urbano Rattazzi

Giulio Monteverde – Bozzetto per il monumento a Urbano Rattazzi

Opera non disponibile   Giulio Monteverde (Bistagno 1837 – Roma 1917) Bozzetto per il Monumento a Urbano Rattazzi 1882 Terracotta, cm 34 x 12,5 Firmato e datato sul piedistallo: G.Monteverde 1882   Il successo travolgente conquistato da Giulio Monteverde con le opere d’esordio lo portò ben presto ad essere considerato il maggiore scultore italiano del tempo,…